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Tag Archives: Letteratura orale

“di BOCCA in BOCCA: viaggio verso l’oscurità gastronomica”

“di BOCCA in BOCCA: viaggio verso l’oscurità gastronomica”

di BOCCA in BOCCA: viaggio verso l’oscurità gastronomica

Venerdì 11 novembre 2016 alle ore 20.45 nella Sala degli Affreschi della palladiana Villa Thiene di Quinto si terrà lo spettacolo di contastorie e testimonianze orali  “di BOCCA in BOCCA: viaggio verso l’oscurità gastronomica” nell’ambito della rassegna regionale “Veneto Spettacoli di Mistero”.

Proprio nella notte di San Martino, Michela Menegus e Graziella Poianella, condurranno il pubblico in un viaggio di memorie sensoriali verso l’ignoto gastronomico della terra delle Risorgive, di fatto spaziando tra i contenuti del loro recente libro “di BOCCA in BOCCA” assieme ai cittadini di Quinto Vicentino, i quali, con le loro testimonianze orali, ne hanno ispirato la pubblicazione.

Le autrici rievocheranno il periodo buio quando il territorio non era così come oggi appare, fatta salva la “motta” misteriosa tuttora insiste sul territorio di Quinto.

Parleranno di quando le farfalle non erano gli ameni insetti che rallegravano la campagna, ma le fa­migerate bombe che lanciava l’aereo Pippo; di quando le lunghe notti erano tormentate dagli scricchiolii dei paiòni; di quando le cene al lume di candela non avevano nulla di romantico; di quando i medicamenti miracolosi erano fatti con gli scarti animali.

Attraverso qualche ricetta rivelata e alcune letture espressive dei brani tratti dal libro ad opera di Maria Pia Grandi, non mancheranno accenni dal gusto “splatter”: dai cibi “sotterranei” – che a molti oggi fa orrore mangiare – a quelli lussuriosi, dalle pratiche di uccisione e di macellazione degli animali.

Si parlerà poi di alimenti proibiti, in via d’estinzione o misteriosi: sia perché la natura stessa li ha negati agli abitanti quasi in segno di castigo; sia perché l’individuo stesso ha smarrito la sacralità del rito gastronomico tradizionale; sia perché la consuetudine e la familiarità ne hanno fatto dimenticare le origini.

In sintesi, la digressione letteraria tra privazione e perdita, tra oscurità e oblio, porterà alla conclusione del libro che “La tradizione non si può ereditare e chi la vuole deve conquistarla con grande fatica”.

Attenzione: la serata può nuocere alle anime sensibili e provocare appetito!

Fortunatamente alla fine dell’intrattenimento la Pro loco locale farà riprendere i sensi e sazierà gli stomaci  alla “vecia maniera”: con  un buon bicchiere di vin brulé e qualche marone caldo.

L’evento, ad ingresso libero fino ad esaurimento posti,  è organizzato dal Comune di Quinto Vicentino – Ufficio Cultura in collaborazione con la Pro loco di Quinto Vicentino e BIBLIOinVOCE, il Gruppo di lettura animata della Biblioteca Comunale.

Per informazioni: cultura.istruzione@comune.quintovicentino.vi.itwww.comune.quintovicentino.vi.it

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“A filo d’acqua: 4 novembre 1966″

“A filo d’acqua: 4 novembre 1966″
A filo d’acqua: 4 novembre 1966
Monologo teatrale e live painting performance

 

(in ordine alfabetico)

Autori:

Marcello De Boni e Michela Menegus

Sceneggiatori:

Marcello De Boni e Michela Menegus

Interprete:

Marcello De Boni

Voce narrante:

Silvia Baldinato

Maestri d’arte:    Pino Bassetto e Alessandro Beggio

Colonna sonora:Gabriele Grotto

L’opera teatrale “A filo d’acqua: 4 novembre 1966” è stata ideata, scritta e messa in scena da componenti dell’Associazione Culturale BOLArt in accoglimento dell’invito che l’Amministrazione Comunale di Bolzano Vicentino ha rivolto agli operatori territoriali per rievocare la memoria dei fatti dell’alluvione che ha colpito il territorio bolzanese nel novembre 1966. Oltreché alla strutturazione dell’esposizione fotografica e documentale “El Tesena rapace” ed alla sua digitalizzazione che aprirà venerdì 4 novembre e sarà visitabile fino al 13 novembre, l’Associazione Culturale BOLArt ha voluto tributare un omaggio al paese cimentandosi in un’opera di memoria inedita e innovativa, sia nei contenuti che nella forma.

Di qui la scelta di partire dal recupero di memorie orali di testimoni sopravvissuti alla tragedia del ’66 e di raccogliere i documenti tecnici e di cronaca relativi all’evento calamitoso da qui nasce poi la paziente ricostruzione dei fatti e la loro organizzarli in un impianto narrativo di prospettiva sia individuale che corale ad opera di Michela Menegus e Marcello De Boni.

L’opera “ A filo d’acqua” è stata strutturata in modo duale, mettendo in opera le risorse ed i talenti dei componenti dell’associazione, letterati e pittori in primis. La componente verbale, costituita da un monologo teatrale articolato su due voci, quella di Marcello De Boni e di Silvia Baldinato, e che spesso assume la forma di soliloquio, è sorretta dunque visivamente dalla raffigurazione pittorica dal vivo della tragedia, narrata in fieri dai pittori Pino Bassetto e  Alessandro Beggio secondo un sequenza temporale e una progressione geografica. Il monologo si divarica in una voce fuori campo, la quale espone la cronaca dei fatti in modo asettico, impersonale e conciso, e la voce di chi ha vissuto la tragedia, la quale condivide l’accaduto in modo soggettivo, intimo e suggestivo. La colonna sonora strumentale dal vivo è giocata sulle percussioni e appositamente concepita dal musicista Gabriele Grotta, con l’espressa finalità di rievocare il contesto e di amplificare l’aspetto emozionale della tragedia attraverso le sensazioni uditive.

Il monologo della durata di un’ora,si articola in nove capitoli

Preambolo “Acqua, sempre e solo acqua”  – Capitolo 1  “L’acqua scorre all’indietro” -  Capitolo 2  “Legni nell’acqua, uccelli nel cielo” – Capitolo 3  “La Bianchina galleggia” – Capitolo 4  “Una luce nel buio” – Capitolo 5  “Una dimenticanza fatale” – Capitolo 6  “Quella vecchia, ma tragica fattoria …” – Capitolo 7  “Vite in bilico” – Epilogo     “Un trattore per ricominciare”

raccontando l’alluvione in un crescendo di tensione, ma concludendo la drammatizzazione con uno spiraglio di speranza, non a caso rappresentata sia materialmente che simbolicamente dall’immagine del trattore a filo d’aqua.

“A filo d’acqua: 4 novembre 1966” – Monologo teatrale e live painting performance

Sabato 5 novembre 2016 ore 20.45 – Teatro Ariston, Piazza Roma, Bolzano Vicentino (Vicenza)

INGRESSO LIBERO E GRATUITO

 

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“Un mondo di donne per festeggiare alternativamente l’8 marzo”

A Monticello le donne eroine quotidiane del Novecento nelle storie di Tommasino Giaretta 

Iniziativa alternativa quella degli Assessorati alla Cultura e dell’Istruzione del Comune di Monticello Conte Otto che si affidano alle parole di un uomo per tributare un omaggio alle Donne. L’intrattenimento letterario organizzato dall’Amministrazione Comunale per martedì 8 marzo alle 20.45 nella raccolta cornice della Chiesetta di Santa Maria Assunta di Vigardolo, dove è allestito per l’occasione anche l’expo artistico  Mulier  del’Associazione Culturale BOLArt, reca infatti l’impronta del noto scrittore vicentino Tommasino Giaretta.

Insegnante e giornalista – corrispondente locale dell’est del vicentino de Il Giornale di Vicenza da circa trent’anni e direttore responsabile de Il Guado periodico di San Pietro in Gù – ma soprattutto portavoce letterario della cultura contadina, Tommasino Giaretta proporrà un percorso letterario e di costume a cavallo tra l’epoca rurale e il boom economico di fine Novecento, attraverso tipi e miti di donne tratti dai suoi sei volumi di racconti ambientati nel territorio vicentino.

Temi centrali della serata saranno la trasformazione della società di stampo matriarcale e il percorso di emancipazione sessuale, lavorativa e politica della donna incoraggiato anche dai media e dalle moda. Lo scrittore porrà termini interlocutori il parallelismo tra la donna d’altri tempi e la donna moderna, scegliendo come collante tra passato e modernità la figura mitica della Rosa Jaretona, personaggio evocato, piuttosto che descritto, durante tutta la sua produzione letteraria e con il quale si chiuderà la carrellata dei ritratti al femminile.

Giaretta, spalleggiato da Michela Menegus, animerà la serata in veste d’interprete dei propri brani letterari e d’interlocutore preferenziale con il pubblico, femminile e non, il quale sarà coinvolto in una sorta di “people show” esperienziale ed interattivo.

L’ingresso è gratuito e libero. E’ gradita anche la presenza maschile. Alla fine della performance letteraria sarà offerto al pubblico un cocktail a buffet per festeggiare la ricorrenza.

Per informazioni: www.comune.monticello.vi.it

 

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“UN MONDO DI DONNE”

Martedì 8 marzo 2016 ore 20.45
Intrettenimento letterario con lo scrittore Tommasino Giaretta
Chiesetta di Santa Maria Assunta, Via Vigardoletto, Vigardolo di Monticello Conte Otto (Vicenza)

 

 

Intrettenimento letterario con cocktail finale offerto
dall’Amministrazione Comunale per festeggiare le donne

Ritratti del ‘900 al femminile scritti, raccontati ed interpretati
dallo scrittore e giornalista TOMMASINO GIARETTA
con la conduzione di Michela Menegus
nella cornice dell’expo “Mulier” (5-13 marzo 2016)
a cura degli artisti dell’Associazione Culturale BOLArt

Informazioni:
www.comune.monticello.vi.it
www.menegusmichela.com

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“Made in Bolzano, tra cultura e colture sostenibili”

“Made in Bolzano, tra cultura e colture sostenibili”
Made in Bolzano, tra cultura e colture sostenibili
Venerdì 4 dicembre alla fattoria il PomoDoro si consumano le tradizioni “orali” dell’est vicentino

Venerdì 4 dicembre 2015 ore 19.00

Made in Bolzano, il  Letter-Aperitivo presso Il PomoDoro Onlus Fattoria Sociale – Via Crosara – 36050 Bolzano Vicentino (Vicentino)

L’aperitivo letterario “Made in Bolzano” del 4 dicembre alle ore 19 alla Fattoria sociale il PomoDoro di Bolzano Vicentino promette un venerdì fuori porta all’insegna della letteratura e della gastronomia sostenibili.

Il tutto parte da “di BOCCA in BOCCA”, libro che racconta tradizioni e particolarità culinarie di una parte quasi sconosciuta della provincia di Vicenza – appunto Bolzano  Vicentino e dintorni – inserendo la cultura alimentare locale nel contesto storico del Dopoguerra fino ai giorni nostri e mettendo in luce le tipicità offerte dal territorio attraverso ricette di abitanti locali e brani letterari dello scrittore e giornalista Tommasino Giaretta.

E sarà proprio il cantore letterario dell’est vicentino, Giaretta, ad affiancare le due autrici bolzanesi “di BOCCA in BOCCA”, il promotore territoriale Michela Menegus e la dietista Graziella Poianella, in quella che vuole essere una chiacchierata sul tema della tradizione gastronomica, condotta interagendo con il pubblico e intramezzata da “goti” di vino e da qualcosa “da metter sotto i denti” che evochi i sapori semplici di una volta.

Aver scelto come location dell’evento la Fattoria Sociale il PomoDoro significa tuffarsi nel cuore della storia e dell’agricoltura bolzanese, tra i campi di grano, le risorgive e i mulini della frazione di Crosara; vuol dire calarsi in un contesto architettonico umile e essenziale, la cui destinazione residenziale e lavorativa sottendeva tuttavia la dimensione sociale dell’atto gastronomico di qualche decennio fa; implica, infine, concepire il lavoro della terra come strumento di inclusione sociale.

Saranno, infatti, i ragazzi con disabilità fisiche e cognitive della fattoria sociale a preparare e a servire ai tavoli l’aperitivo composto da alimenti genuini, stagionali e tradizionalmente bolzanesi, dove verdure, pane e polenta sono prodotti de il PomoDoro Onlus, grana e asiago provengono della Latteria Sociale locale, cotechino e uova sono reperiti da aziende agricole vicentine a km 10:

Vin bianco “Bocara” Gambellara DOC Cantina Cavazza con i bocconcini:

- Crostino con salsa di cipolla

- Ovo Sodo

- Crostino con broccolo fiolaro e grana DOP

Vin nero Merlot BIO IGT “MASOT” 2012 Fattoria Sociale “La Costa”con i bocconcini:

- Crostino con salsa di fagioli

- Torta salata di verze

- Cubetto di polenta e cotechino

Made in Bolzano è dunque un momento applicativo della filosofia delle autrici di “di BOCCA in BOCCA” dove parlare di ciò che si è mangiato diventa  un invito a mangiare in modo nuovo ciò di cui si è parlato.

INFO

Costo dell’aperitivo a il PomoDoro: Euro 8,00 comprensivo dei ”due goti de vin” con tutti i bocconcini.

Parte del ricavato della vendita del libro disponibile in loco sarà devoluto a il PomoDoro. Posti limitati – Su prenotazione:
info@menegusmichela.com – tel. 328/9115485
lella@afuocolento.info – tel. 333/1808229

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“MADE IN BOLZANO – IL LETTER-APERITIVO”

“MADE IN BOLZANO – IL LETTER-APERITIVO”
Venerdì 4 dicembre 2015 alle ore 19.00
il PomoDoro onlus, Via Crosara a Bolzano Vicentino (Vicenza)

In compagnia delle autrici Michela Menegus e Graziella Poianella e dello scrittore Tommasino Giaretta si faranno “do ciacole” circa il nuovo libro su Bolzano Vicentino “di BOCCA in BOCCA” tra un buon bicchiere di vino e i “bocconcini” Made in Bolzano preparati dai giovani della fattoria sociale. La quota dell’aperitivo da corrispondere come contribuzione al il PomoDoro è di Euro 8,00. Parte del ricavato della vendita del libro disponibile in loco sarà devoluto a il PomoDoro.

ATTENZIONE:

In ragione degli spazi a disposizione, i posti sono limitati quindi su prenotazione.

Visto il fitto calendario di manifestazioni al il PomoDoro, per questo evento il centro prenotazioni è supportato da:

Michela: info@menegusmichela.com – tel. 328/9115485

Lella: info@afuocolento.info – tel. 333/1808229.

 

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“Metti una sera in giassàra”

“Metti una sera in giassàra”
Metti una sera in giassàra
Una cena di geografia del territorio attraverso i racconti del mistero del Maestro Tommasino

Sabato 21 novembre 2015 ore 20.00

Villa Tacchi – Villalta di Gazzo Padovano (Padova)

Reduce dalla presentazione del suo ultimo libro “Pan e pero” a Quinto Vicentino, partecipata da quasi quattrocento lettori ed estimatori da tutto il Veneto, lo scrittore e giornalista vicentino Tommasino Giaretta si ripresenta puntuale alla settima edizione della rassegna regionale Veneto Spettacoli di Mistero nel secondo appuntamento di sabato 21 novembre a Villa Tacchi di Villalta di Gazzo Padovano.

Il cantore della campagna veneta, nativo e residente a Lanzè di Quinto Vicentino, paesino immerso nella “Piccola Olanda”, territorio di prati stabili e risorgive a cavallo tra provincia di Vicenza e di Padova, terrà banco in una cena letteraria organizzata dall’Associazione Culturale BOLArt in collaborazione con Villa Tacchi.

Il Maestro Giaretta illustrerà la morfologia del territorio padovano-vicentino interpretando i suoi racconti inediti del mistero tra una portata e l’altra del menu squisitamente locale: i gorghi mortali delle risorgive, le motte diaboliche disseminate tra Villalta e Quinto Vicentino, con una speciale attenzione per il tumulo sotto cui sorge l’antica giassara della stessa Villa Tacchi.

Ed è proprio in questa cavità antropizzata che si terrà un fuoriprogramma: solo per gli ospiti della cena sarà aperta in via eccezionale la ghiacciaia all’interno della quale si chiuderà in modo “spiritoso” la serata entrando in simbiosi con il mistero svelato dallo scrittore e legato allo storico manufatto.
L’appuntamento per appassionati di enogastronomia e di geo-letteratura misteriosa condite dalla proverbiale verve e irriverenza dello scrittore Giaretta  è per

Sabato 21 novembre alle ore 20 a VillaTacchi di Gazzo Padovano (Padova)

con il seguente menu:

• Crema di zucca al profumo di rosmarino
• Pasta fresca della casa con broccolo fiolaro DE.CO. di Creazzo e Asiago D.O.P.
• Filetto di maiale ai funghi su crostone di pane casareccio e sformato di verdure
• Crostata di mele con crema allo zabaglione
Acque minerali e caffè
Vini in abbinamento: “Soave Mito” – Azienda Monte Tondo, “Tai Rosso” – Azienda Pegoraro, “Moscato Motivo” – Cantina Borgo Molino
Il costo della serata è di € 28,00 a persona.
I posti sono limitati a prenotazione obbligatoria da effettuarsi a Villa Tacchi (049 9426111 – info@villa-tacchi.com) o Associazione Culturale BOLArt (328 9115485 – info@menegusmichela.com)

Per maggiori informazioni: www.spettacolidimistero.it – www.villa-tacchi.com.

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“LA GIASSARA DI VILLA TACCHI”

“LA GIASSARA DI VILLA TACCHI”

Dopo l’incredibile successo del primo evento “Pan e pero” dello scorso venerdì a Quinto Vicentino, proseguono gli appuntamenti dell’Associazione Culturale BOLArt con lo scrittore Tommasino Giaretta nell’ambito del festival regionale Veneto Spettacoli di Mistero www.spettacolidimistero.it.

Sabato 21 novembre 2015 alle ore 20.00 nella pregevole cornice di Villa Tacchi, dimora sita in Via Dante a Villalta di Gazzo Padovano (Padova)  www.villa-tacchi.com è proposta una cena letteraria animata dallo scrittore e giornalista Tommasino Giaretta il quale durante la serata svelerà i misteri del luogo, tra una portata e l’altra del menu d’ispirazione territoriale:

  • Crema di zucca al profumo di rosmarino
  • Pasta fresca della casa con broccolo fiolaro DE.CO. di Creazzo e Asiago D.O.P.
  • Filetto di maiale ai funghi su crostone di pane casareccio e sformato di verdure
  • Crostata di mele con crema allo zabaglione
    Acque minerali e caffè
    Vini in abbinamento:  “Soave Mito” – Azienda Monte Tondo, “Tai Rosso” – Azienda Pegoraro, “Moscato Motivo” – Cantina Borgo Molino

La chiusura della serata prevede un fuoriprogramma esclusivo: per l’occasione e solo per gli ospiti sarà aperta in via eccezionale la ghiacciaia di Villa Tacchi all’interno della quale, condizioni meteo permettendo, si chiuderà la serata entrando in simbiosi con il mistero svelato dallo scrittore e legato allo storico manufatto.

Il costo della serata è di  € 28,00 a persona.

I posti sono limitati a prenotazione obbligatoria da effettuarsi direttamente a Villa Tacchi:  049 9426111 – info@villa-tacchi.com

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“L’ultimo libro di Tommasino Giaretta: Pan e pero”

“L’ultimo libro di Tommasino Giaretta: Pan e pero”
L’ultimo libro di Tommasino Giaretta: Pan e pero

Arriva un treno-merci letterario carico di biodiversità spirituale e naturale

Questa volta il volpone di Lanzè, alias lo scrittore e giornalista Tommasino Giaretta, ha confezionato uno scherzetto secondo il suo stile per i suoi devoti lettori, i quali hanno fino ad oggi pazientemente atteso  quattro lunghi anni per sapere se il Tote aveva fatto la fine del pantegano nel fossato di Villa Tacchi. Invece i fans rimarranno a bocca asciutta, perché il nuovo libro di Giaretta, “Pan e pero”, si annuncia come un prequel, cavalcando la moda delle grandi produzioni oltreoceano.

Tote c’è, Toni Ultimo pure, ma non sono quei personaggi che avevano così fragorosamente riempito le pagine dei racconti de Il mondo di Tote: essi compaiono come degli acerbi ragazzotti i quali, in gruppo l’Armando o il Milchi, si scartano e accompagnano in modo impercettibile il lettore: la loro presenza è appena palesata da un moto o una battuta per poi ritirarsi a far spazio ai protagonisti principali, ovvero  uomini, animali e prati.

Tuttavia più animali che uomini, più paesaggi che esseri umani sono narrati in questo lungo treno-merci di rapidissimi racconti, indipendenti ma legati l’uno all’altro di modo che uno tiri l’altro in una lettura che fa rimanere il lettore “impalato ed estasiato” come i ragazzini di campagna al passaggio di quel “ mostro d’acciaio che sputava fuoco, acqua e vapore”. Un treno-merci di cinquanta ricordi nella campagna vicentina, dal Dopoguerra fino agli Sessanta, ben stoccati e numerati in filoni tematici che fanno emergere un bisogno urgente di ordine da parte dell’autore.

Sarà per questa nuova stagione del sentire di Giaretta che il nuovo libro si presenta con una veste grafica essenziale, senza immagini all’interno, con una copertina dalle forme semplici e ben definite, dai colori tenui e naturali ma elegantemente bilanciati tra i dominanti verde e celeste, in cui l’assenza fisica dell’uomo è amplificata dal cappello penzolante e la cui intelligenza sensibile è trasfigurata nella volpe, il renart dei fabliaux, simbolo della furbizia e della scaltrezza per eccellenza.

In “Pan e pero” effettivamente tutto è messo in riga come il “domino delle casette” del Vatican,  punto di inizio dell’inedito percorso artistico di Giaretta e punto di non-ritorno rispetto al “vecchio Vatican” di Nane Russa. “Pan e pero” è una piana dove i racconti si stagliano in una sorta di tassonomia del passato universo contadino che recupera una dimensione spirituale e linguistica bio-diversa mediante l’utilizzo, seppur parsimonioso, di termini dialettali ormai dimenticati e in via d’estinzione. “Pan e pero” si pone infatti come un’opera di recupero di lessico familiare e sociale attraverso un dizionario di toponimi, un dispiegamento di sinonimi e un inventario di nomi relativi a animali e a elementi vegetali della campagna. L’insieme è condito da stile narrativo che rimanda alla raffinata giocosità del Rodari, con la differenza che qui Giaretta costruisce degli originalissimi calembours orientandosi verso la retorica delle figure di suono, tra le allitterazioni e le assonanze dell’italiano e del veneto. Se poi ne “Il Mondo di Tote” si sprecavano i parallelismi e le comparazioni, qui l’autore si specializza nella metafora e nella personificazione. A onor del vero, la personificazione viene sapientemente maneggiata e usata per un unico scopo: rimbalzare i sentimenti umani. Essa può quindi diventare “animalizzazione” dell’esser umano, come nel racconto de La donnola, e delle cose, come la memorabile trasformazione del treno merci in un serpente carbonasso o in un mostro di ferro di matrice naturalista zoliana; la personificazione si spinge ad assurgere a “umanizzazione” degli animali, come nella descrizione del “cane da cristiani” La Jena, e delle cassie nei paesaggi de La sgora.

La maestria dell’autore riesce a non far deragliare l’intera carovana nel dirupo del passatismo nostalgico, stemperando i condensati di alta prosa poetica con un ritmo narrativo veloce, ritmato e brioso e punteggiando la scrittura con un senso dell’umorismo che parte dalla freddura inglese, come nell’episodio del Pajetta o nei passi de I Russi, fino a sfociare in un’incontenibile irriverenza, come nel racconto de I campi del prete.

“Pan e pero” è un treno che scarica a ogni fermata di racconto uno dei grani di saggezza che lo compone, per voce della tuonante Rosa Jaretona o di quel censore dell’Ernesto, le ombre lunghe dell’umanità sanguigna dell’infanzia dell’autore. Il provocatore Giaretta a volte lascia sui binari fardelli ingombranti, istanze attuali e spinose su cui il lettore è chiamato a riflettere:  la disabilità, il benessere animale, la pratica della caccia, il saccheggio del paesaggio, la perdita della biodiversità spirituale e naturale, la difesa della proprietà … .

Ed è proprio spinto dall’eco degli spari del Casermòn, che il lettore deve saper prender coraggio per saltare al volo sul primo vagone, per partire in questo nuovo viaggio nella “Piccola Olanda” dell’est vicentino, per arrivare infine nella dimensione del “verde diamante” di Tommasino Giaretta.

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“Pan e pero”

“Pan e pero”

Pan e pero

Storie di uomini, animali e prati

 

 

Presentazione del libro dello scrittore e giornalista Tommasino Giaretta

Venerdì 6 novembre 2015 ore 20.45

Villa Ca’ Prigioni  – via Montegrappa, 2 – Lanzè di Quinto Vicentino (Vicenza)

Con l’autore saranno presenti:
- Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio Regionale Veneto
- Gianni Giolo, critico letterario e autore della prefazione
- Secondo Pillan, profondo conoscitore del percorso letterario dell’autore.

Organizzata nell’ambito della rassegna “Veneto, spettacoli di mistero 2015”
con il patrocinio della Regione Veneto, la serata sarà condotta da Michela Menegus Paulin.

Al termine buffet con prodotti tipici a chilometro zero.

ENTRATA LIBERA

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