• Soluzioni visionarie per ogni realtà

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    • Marketing on demand

      MENEGUS MICHELA idea ed attua strategie di marketing per aziende, liberi professionisti, professionisti dell'arte e della cultura.

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      MENEGUS MICHELA progetta piani di sviluppo turistico,di destinazione e di club di prodotti, in linea con la vocazione del territorio e con le attese degli stakeholders.

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    • Al servizio del territorio

      MENEGUS MICHELA progetta piani di sviluppo innovativi e sostenibili, integrando nuove modalità di fruizione e di promozione del territorio ai suoi elementi identitari, perseguendo una visione olistica di progresso.

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Tag Archives: Bolzano Vicentino

FCV – Percorsi d’arte e di gusto a Bolzano Vicentino

FCV – Percorsi d’arte e di gusto a Bolzano Vicentino
Percorsi d’arte e di gusto a Bolzano Vicentino

Un sabato pomeriggio dedicato agli alpini vicentini Mario Rigoni Stern e Ubaldo Oppi

11 dicembre 2021

ore 17.00 Museo Diffuso d’arte religiosa “Ubaldo Oppi”, Bolzano Vicentino

ore 19.00 La Frasca de Il PomoDoro, Bolzano Vicentino

Il Festival diffuso sui Cammini Veneti, inaugurato lo scorso 4 dicembre con il percorso espositivo Ex voto di Michela Rompato a Villa Thiene di Quinto Vicentino, propone al pubblico un sabato pomeriggio tutto dedicato alla narrazione di un Mario Rigoni Stern in veste di alpino.

Si inizia alle ore 17.00 al Museo diffuso d’arte religiosa “Ubaldo Oppi”,- sede del Municipio di Bolzano – dove il gruppo di narratori di Oppi ha preparato un tour alla Galleria ed alla Chiesa incentrato sul parallelismo tra i due protagonisti: Ubaldo Oppi e Mario Rigoni Stern. Separati da un momento generazionale, i due alpini vicentini hanno vissuto l’esperienza di rovinose e sanguinose sconfitte durante le guerre mondiale, hanno patito la sofferenza nei campi d’internamento tedeschi e austriaci. Entrambi aitanti escursionisti, figli e amanti della montagna, hanno trovato nella natura un appiglio salvifico per alleviare il male conosciuto. Rivoluzionando i linguaggi espressivi del Novecento, Rigoni Stern con la penna, Oppi con la matita ed il pennello, si rivelano campioni di un nuovo umanesimo, ponendo al centro dei loro racconti gli umili, i lavoratori, i soldati.

Il parallelismo si chiuderà con un immaginifico accenno ai simbolismi che accomunano le loro vite e le loro opere, per poi convergere all’appuntamento gastrosofico delle ore 19.30 a La Frasca della Fattoria Il PomoDoro, sempre a Bolzano Vicentino: la cena narrata a duetto dalle food bloggers Anna Maria Pellegrino e Paola Sartori. Il percorso culinario emozionale, studiato con precisione filologica dalle due gastronome, verterà sul valore simbolico del cibo nella vita e nelle opere di Mario Rigoni Stern. Una particolare attenzione sarà dedicata al cibo della ritirata e del ritorno a casa dalla prigionia, spingendo ad una riflessione più ampia sul recupero della sapienza culinaria, sulla naturalezza degli ingredienti, sul rapporto uomo-sostentamento, sul potere solidale del cibo condiviso e donato. “Per questo appuntamento inedito e originale, ho scelto in sinergia con le food bloggers degli ingredienti poveri e della tradizione come il farro, le erbe di campo, i ceci, che però saranno cucinati con tecniche e cotture moderne. In alcuni piatti saranno create delle scale cromatiche che ricordano il bosco, il legno, varia vegetazione per fare percepire alle persone consistenze differenti e profumi intensi” – commenta lo chef Giulio Calgaro del ristoro della Fattoria Il PomoDoro, un posto speciale dove lavorano persone dotate di speciali abilità.

Il Festival diffuso sui Cammini Veneti è una rassegna di eventi nata dall’esigenza di proporre al più vasto pubblico un evento di disseminazione dei risultati del progetto “Sulle Tracce del Fogazzaro” finanziato dalla Regione Veneto, promosso ed attivato dall’ente Interlingua Formazione di Vicenza assieme ai Partners di progetto: Associazione Cammini Veneti, Associazione Slow Tourism, Biosphaera scs.

#FCV21.22

www.festivalcamminiveneti.eu

 

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“Le “guide” di Oppi, un’esperienza di volontariato culturale di successo”

“Le “guide” di Oppi, un’esperienza di volontariato culturale di successo”

Il neonato Museo Diffuso d’arte religiosa dedicato a Ubaldo Oppi cresce: quattro bolzanesi pronte a raccontare la storia entusiasmante dei disegni della Galleria Municipale

Martedì 11 febbraio 2020 dopo aver seguito un corso di formazione frontale e un workshop attivo, quattro volontarie bolzanesi hanno superato la prova pratica della conduzione di una visita guidata incentrata sull’esegesi dei disegni del pittore Ubaldo Oppi esposti alla neonata Galleria Municipale di Bolzano Vicentino. Un gruppetto eterogeneo di donne tra studenti, lavoratrici e pensionate, ha raccolto l’appello dell’attuale Amministrazione Comunale a candidarsi come volontarie per supportare i visitatori alla fruizione del patrimonio comunale dei giganteschi carboncini collocati nella Galleria Municipale.

“E’ stata un’esperienza in evoluzione, unica come i disegni che abbiamo avuto l’opportunità di analizzare nei loro svariati aspetti” dichiara la giovanissima Ofelia Piazza a cui fa eco Alice Ferrigolo, la quale si è trovata a vivere dei momenti sorprendenti e meravigliosi come il “dono” che Ubaldo Oppi ha lasciato a Bolzano Vicentino. Emozionata lo è stata alla fine anche Bianca Zanonato “per il mai finito di apprendere su Ubaldo Oppi e le sue opere” e continua divertita le sue investigazioni fino agli affreschi, perché all’attività di guida volontaria conduce anche le demo di frescatura assieme al Maestro Vicò Calabrò per le scolaresche e per gli amanti dell’arte dell’affresco.

“Un grazie all’Amministrazione Comunale per averci dato l’opportunità di frequentare un percorso di formazione esaustivo, ben strutturato ed illuminante, indispensabile per poter trasmettere il valore questo artista straordinario” asserisce con soddisfazione la neo guida Arianna De Boni. La formazione è stata difatti condotta dalla dott.ssa Michela Menegus, curatrice anche dell’audioguida via APP gratuita già disponibile per il pubblico che intende visitare la Galleria Municipale. Territorial Product Manager riconosciuto dalla Regione Veneto e designer di nuovi profili professionali in ambito turistico, Michela Menegus come le “guide” volontarie ha messo a disposizione della comunità il tempo e, di più, la sua esperienza pluriennale di docente formatore in materia di marketing e comunicazione culturale. “La sinergia con l’attuale Amministrazione Comunale ha permesso di realizzare uno degli obiettivi di BOLArt, lanciato dopo le edizioni di Oppiologìa, rassegna concepita negli scorsi anni per celebrare un pittore di fama internazionale, ma dimenticato in patria” – chiosa Michela Menegus, fondatrice e attuale presidente della locale Associazione Culturale.

Auditore al corso è stato anche Riccardo Poncato, l’accompagnatore designato dall’arciprete di Bolzano ad accogliere i visitatori che desiderano ammirare il ciclo completo di affreschi eseguiti da Ubaldo Oppi nell’altro sito museale, ovvero la parrocchiale di Santa Maria di Bolzano Vicentino. Il neonato Museo diffuso d’arte religiosa dedicato ad Oppi è dunque oggi ancora più pronto a ricevere i visitatori con adeguati supporti alla fruizione dei siti che sono aperti ad ingresso libero dal lunedì al sabato dalle 10 alle 12, giovedì, sabato e domenica dalle 15 alle 18. Le demo di frescatura e le visite guidate individuali e di gruppo sono su prenotazione scrivendo a: oppi130@comune.bolzanovicentino.vi.it.

 

 

 

 

 

 

Foto: da sinistra Riccardo Poncato, Bianca Zanonato, Michela Menegus, Arianna De Boni, Alice Ferrigolo, Ofelia Piazza

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UBALDO OPPI | IL SEGNO DEL SACRO

UBALDO OPPI | IL SEGNO DEL SACRO

 8 DICEMBRE 2019 – 19 APRILE 2020

Museo Diffuso d’arte religiosa “Ubaldo Oppi” a Bolzano Vicentino (Vicenza) Italia

  • Galleria Municipale, Via Roma n. 2
  • Chiesa Arcipretale Santa Maria, Piazza Roma

Per celebrare i 130 anni dalla nascita del pittore bolognese Ubaldo Oppi (1889-1942), l’Amministrazione Comunale di Bolzano Vicentino istituisce la Galleria Municipale con un allestimento speciale studiato dal Prof. Mauro Zocchetta, docente dell’Accademia Belle Arti di Venezia.

La Galleria comprende 13 disegni di patrimonio comunale, eseguiti su carta di grande formato da Ubaldo Oppi in preparazione agli affreschi della vicina Chiesa Arcipretale di Santa Maria a cui si aggiunge una quattordicesima opera, l’Apostolo Filippo, gentilmente concessa in esposizione temporanea dai Musei Civici di Vicenza.

Il complesso degli affreschi della Chiesa di Bolzano Vicentino rappresenta un gioiello d’arte, in quanto è l’unico ciclo completo di decorazione murale eseguita da Ubaldo Oppi.

La Galleria Municipale e la Chiesa Arcipretale di Bolzano Vicentino costituiscono assieme uno straordinario museo diffuso d’arte religiosa nel territorio di Bolzano Vicentino: ritratti di soggetti sacri che Ubaldo Oppi ha interpretato con un linguaggio sicuramente innovativo per l’epoca.

L’evento espositivo “Il segno del sacro” in memoria di Ubaldo Oppi aggiunge un capitolo importante alla storia del pittore di respiro internazionale: quello della sua ultima stagione a Vicenza.

Iniziativa promossa dal Comune di Bolzano Vicentino, patrocinata da Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Comune di Vicenza, Consorzio di Promozione Turistica Vicenzaè, Confartigianato Vicenza, Rete Biblioteche Vicentine.

 

VISITE LIBERE

Dall’8 dicembre 2019 al 19 aprile 2020

(ad esclusione dei giorni 24,25,26,31 dicembre 2019, 1 gennaio 2020, Domenica di Pasqua, durante l’orario delle SS Messe per la Chiesa)

dal lunedì al sabato: 10.00 -12.00

giovedì, sabato e domenica: 15.00 -18.00

Per ragioni logistiche gli accessi ai siti espositivi sono limitati al numero max. di 30 utenti in contemporanea.

Accesso a gruppi solo su prenotazione scrivendo a: oppi130@comune.bolzanovicentino.vi.it.

 

VISITE GUIDATE INDIVIDUALI E DI GRUPPO

A partire da giovedì 12 dicembre 2019 nei giorni e negli orari di apertura qui sopra

Solo su prenotazione scrivendo a: oppi130@comune.bolzanovicentino.vi.it.

 

Disponibile audioguida gratuita.

Pagina Facebook: Ubaldo Oppi Il segno del sacro

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“Eikon, ovvero l’arte vicentina di scrivere icone”

“Eikon, ovvero l’arte vicentina di scrivere icone”

Sabato 30 marzo apre a Monticello l’esposizione della Maestra iconografa Maria Grazia Zampieri

Nella raccolta atmosfera della Chiesetta di Santa Maria Assunta di Vigardolo a Monticello Conte Otto sabato 30 marzo 2019 apre l’esposizione di icone e figure sacre ad opera dell’artista bolzanese Maria Grazia Zampieri.

Il progetto espositivo, promosso dall’Associazione Culturale BOLArt, di cui Zampieri è membro senior, e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Monticello di Conte Otto, si articola in un percorso composto di ventisei opere, chiaramente distinto tra figure sacre e icone, benedette e non. La produzione di Maria Grazia Zampieri si presenta come un’antologia completa delle classiche raffigurazioni, dalle varianti icone del Cristo Archeopata, Pantocratore e della Misericordia alle diverse rappresentazioni della Madre di Dio, dalle immagini della Sacra Famiglia a quelle degli Angeli. Non mancano pezzi particolarmente complessi come la Trinità e l’Annunciazione e un paio di dipinti ispirati agli affreschi di Ubaldo Oppi che decorano la vicina Chiesa arcipretale di Bolzano Vicentino, paese in cui è nata e tutt’oggi vive l’artista.

Maria Grazia Zampieri, formata come decoratrice di ceramica, è Maestra d’Arte presso la Scuola Iconografica del Santuario di Santa Maria Salus Infirmorum in Scaldaferro di Pozzoleone, ma pratica da decenni la “scrittura dell’icona”, come ella stessa definisce il rituale che sottende la nascita dell’immagine sacra.

Zampieri vive il momento artistico come atto di conoscenza e poi di fede: la sua sfida è stata quella di mettersi in gioco per imparare umilmente a conoscere prima di giudicare, arrivando a comprendere che il simbolismo delle icone è un codice di comunicazione condiviso attraverso colori, forme, atteggiamenti …. L’atto di fede è stato invece un coronamento di un percorso personale e spirituale, in quanto la Nostra è consapevole di esercitare un’arte che l’ha avvicinata ancor di più al mistero del sacro: con la preghiera cerca l’ispirazione per l’opera; attraverso la creazione impara a conoscere più approfonditamente e, di riflesso, ad amare incondizionatamente il mondo.

L’inaugurazione ufficiale dell’esposizione è fissata per domenica 31 marzo alle ore 17.30 con l’intervento di Lorena Bizzotto, esperta in iconografia sacra che introdurrà il pubblico nel favoloso mondo delle raffigurazioni iconiche. La fruizione della mostra sarà anche innovativamente affidata ad una guida per dispositivi mobile via APP gratuita a disposizione dei visitatori che potranno accedere alla Chiesetta in forma libera e gratuita nei pomeriggi fino a domenica 7 aprile, dal martedì alla domenica dalle 16 alle 19 e durante le mattine di sabato e domenica dalle 10 alle 12.

EIKON | ICONA
Prega.Crea.Ama
Esposizione di icone sacre di Maria Grazia Zampieri
30 marzo – 7 aprile 2019
Chiesetta di Santa Maria Assunta Vigardolo – Monticello Conte Otto (Vicenza)

Per informazioni: info@menegusmichela.com.

 

Michela Menegus Paulin

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DISCORSI A TAVOLA

DISCORSI A TAVOLA

DISCORSI A TAVOLA

Venerdì 15 Giugno ore 20.00

Il PomoDoro Fattoria Sociale – Via Crosara – Bolzano Vicentino (Vicenza)

Conversazioni spontanee sulla Riforma Protestante a Vicenza tra città e campagna: intervento di Luigi Dalla Pozza su spunti di Michela Menegus con conclusiva cena genuina

Lutero soleva accogliere al suo desco parenti, amici, studiosi, pensionanti, intrattenendo con loro conversazioni su vari temi, tramandate poi nella raccolta intitolata per l’appunto Discorsi a tavola.

Dalla Germania all’Italia, con lo stesso desiderio di rinnovamento, l’associazione Native onlus propone una serata conviviale per ripercorrere tappe e fatti, persone e protagonisti della Riforma Protestante nel Cinquecento tra la città e le zone rurali di Vicenza. I discorsi a tavola, imbastiti da  Luigi Dalla Pozza su spunti di Michela Menegus, trovano nel contesto della fattoria sociale  “Il PomoDoro” un luogo privilegiato anche per rievocare gli accadimenti storico-religiosi della campagna vicentina, per divulgare una cultura dell’integrazione e del pluralismo, unendola a fini solidaristici verso la struttura ospitante.

Contributo per la serata Euro 20,00 a persona | Euro 37,00 a coppia

comprensivo del libro di Luigi Dalla Pozza “La Riforma Protestante a Vicenza”

e della cena vegetariana con i prodotti genuini della fattoria sociale “Il PomoDoro”:

* Antipasto: Cilindro di farro alle verdure del campo

* Primo: Pasticcio contadino

* Secondo: Parmigiana di melanzane con contorni di stagione

* Dessert: Torta di farro e carote

* Bevande: Acqua, Vino della casa, Caffè

[Il menu può variare in base alla disponibilità delle materie prime]

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA FINO AD ESAURIMENTO POSTI:

tel. 340 287 8516 |  info@menegusmichela.com

Iniziativa dell’associazione Native Onlus di Vicenza | www.nativeonlus.it

 

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“A filo d’acqua: 4 novembre 1966″

“A filo d’acqua: 4 novembre 1966″
A filo d’acqua: 4 novembre 1966
Monologo teatrale e live painting performance

 

(in ordine alfabetico)

Autori:

Marcello De Boni e Michela Menegus

Sceneggiatori:

Marcello De Boni e Michela Menegus

Interprete:

Marcello De Boni

Voce narrante:

Silvia Baldinato

Maestri d’arte:    Pino Bassetto e Alessandro Beggio

Colonna sonora:Gabriele Grotto

L’opera teatrale “A filo d’acqua: 4 novembre 1966” è stata ideata, scritta e messa in scena da componenti dell’Associazione Culturale BOLArt in accoglimento dell’invito che l’Amministrazione Comunale di Bolzano Vicentino ha rivolto agli operatori territoriali per rievocare la memoria dei fatti dell’alluvione che ha colpito il territorio bolzanese nel novembre 1966. Oltreché alla strutturazione dell’esposizione fotografica e documentale “El Tesena rapace” ed alla sua digitalizzazione che aprirà venerdì 4 novembre e sarà visitabile fino al 13 novembre, l’Associazione Culturale BOLArt ha voluto tributare un omaggio al paese cimentandosi in un’opera di memoria inedita e innovativa, sia nei contenuti che nella forma.

Di qui la scelta di partire dal recupero di memorie orali di testimoni sopravvissuti alla tragedia del ’66 e di raccogliere i documenti tecnici e di cronaca relativi all’evento calamitoso da qui nasce poi la paziente ricostruzione dei fatti e la loro organizzarli in un impianto narrativo di prospettiva sia individuale che corale ad opera di Michela Menegus e Marcello De Boni.

L’opera “ A filo d’acqua” è stata strutturata in modo duale, mettendo in opera le risorse ed i talenti dei componenti dell’associazione, letterati e pittori in primis. La componente verbale, costituita da un monologo teatrale articolato su due voci, quella di Marcello De Boni e di Silvia Baldinato, e che spesso assume la forma di soliloquio, è sorretta dunque visivamente dalla raffigurazione pittorica dal vivo della tragedia, narrata in fieri dai pittori Pino Bassetto e  Alessandro Beggio secondo un sequenza temporale e una progressione geografica. Il monologo si divarica in una voce fuori campo, la quale espone la cronaca dei fatti in modo asettico, impersonale e conciso, e la voce di chi ha vissuto la tragedia, la quale condivide l’accaduto in modo soggettivo, intimo e suggestivo. La colonna sonora strumentale dal vivo è giocata sulle percussioni e appositamente concepita dal musicista Gabriele Grotta, con l’espressa finalità di rievocare il contesto e di amplificare l’aspetto emozionale della tragedia attraverso le sensazioni uditive.

Il monologo della durata di un’ora,si articola in nove capitoli

Preambolo “Acqua, sempre e solo acqua”  – Capitolo 1  “L’acqua scorre all’indietro” -  Capitolo 2  “Legni nell’acqua, uccelli nel cielo” – Capitolo 3  “La Bianchina galleggia” – Capitolo 4  “Una luce nel buio” – Capitolo 5  “Una dimenticanza fatale” – Capitolo 6  “Quella vecchia, ma tragica fattoria …” – Capitolo 7  “Vite in bilico” – Epilogo     “Un trattore per ricominciare”

raccontando l’alluvione in un crescendo di tensione, ma concludendo la drammatizzazione con uno spiraglio di speranza, non a caso rappresentata sia materialmente che simbolicamente dall’immagine del trattore a filo d’aqua.

“A filo d’acqua: 4 novembre 1966” – Monologo teatrale e live painting performance

Sabato 5 novembre 2016 ore 20.45 – Teatro Ariston, Piazza Roma, Bolzano Vicentino (Vicenza)

INGRESSO LIBERO E GRATUITO

 

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“La Natura è Donna”

“La Natura è Donna”

 

Roberta Battaglia

“Ascolto e fotografo tutto … ma con gli occhi” (Roberta Battaglia)

Roberta Battaglia è un’artista trentenne il cui destino era già stato scritto sin da piccola quando vagava per le montagne a ridosso del bassanese – sua terra d’origine – con il borsone rosso contenente una Canon AT1, usata dal padre, e una vecchia Canon Instamatic 25, che stampava foto quadrate, e che Roberta utilizzava per inquadrare il suo primo mondo, quello “ad altezza bambino”.

La magia dal fotografare con una scatola di scarpe e sviluppare il rullino in camera oscura diventa poi perizia tecnica acquisita attraverso al corso di studi all’Istituto d’Arte “Michele Fanoli” di Cittadella con specializzazione in Grafica e, naturalmente, in Fotografia.

L’arte fotografica è da lei dapprima approcciata attraverso il paesaggismo, per essere in seguito integrata con la tecnica dello still life e del  ritratto, soprattutto in bianco e nero, a cui è stata formata dal grande maestro tedesco Wowe (Wolfgang Wesener) con cui ella ha lavorato durante il periodo italiano tra Asolo e Cavaso del Tomba.

Nel 2010 fonda il suo studio fotografico.

“La Natura è Donna”

L’esposizione fotografica che s’inaugura sabato 8 ottobre alle ore 18 presso la Chiesetta di Santa Maria Assunta di Vigardolo di Monticello Conte Otto (Vicenza)  è, di fatto, la prima personale in cui Roberta Battaglia parla silenziosamente del suo approccio alla vita.

Un atteggiamento fatto di curiosità e di osservazione delle esistenze di passaggio; un appostamento per cogliere gli attimi topici di un mondo che scorre velocemente; un’ispezione della quotidianità per ricercare negli occhi un’umanità genuina; un frugare nei discorsi altrui volto ad immaginare destini intrecciati.

Battaglia adotta così la prospettiva della gente al lavoro, al mercato, nelle stazioni, nelle piazze, stipando la mente di idee e di emozioni: “idee pesanti che fanno pendere la testa nel verso del binario che prende la vita”, come dice l’artista.

La sequenza dell’esposizione, che contempla una ventina di scatti scelti, è di fatto la dimostrazione visiva di un teorema sostenuto da Roberta Battaglia: la Natura è Donna.

Lo fa in un percorso, à rebours, controcorrente per l’appunto perché Roberta ritorna alla passione iniziale per la tecnica paesaggistica per arrivare a comporre una ventina di scenari naturali intercalati da qualche ritratto femmineo raffigurante le età della donna più care alla Nostra: la nonna, la madre, la bambina.

Perché innanzitutto la Donna di Roberta è la trasposizione visiva di una memoria orale data dalla “vecchiezza” – crasi di vecchiaia e saggezza -; perché la Donna di Roberta è “fatta tutta d’un pezzo”, come la solida madre; perché la Donna di Roberta è la freschezza di una vita giovane che è capace di librarsi con stupore e divismo tra il vento e il mare.

La Donna di Roberta è descritta attraverso metafore visive mutuate dal mondo rurale: ecco quindi che le linee diritte della semina si materializzano in lunghe chiome di capelli, le curve dei declini si trasfondono nelle sinuosità muliebri in un rapporto osmotico tra elementi naturali e tratti femminei.

Ma quale tipo di donna questi scatti naturali fanno intravedere?

Una Donna impetuosa e travolgente come l’acqua del Brenta in piena catturata dal Ponte di Bassano del Grappa;

una Donna dura e aspra come la roccia delle adorate cime;

una Donna che abbaglia la vista come il sole che rifrange, ammanta e accalora le vette;

una Donna dalla presenza perdurante e insidiosa come il vento incessante e infiltrante.

L’arte fotografica di Roberta è in primis un processo concettuale; nasce dal suo filtro sensoriale prevalente – quello visivo – sorretto in seconda battuta da quello olfattivo ed auditivo.

Gli stampati esposti, frutto di esercizio di memoria sinestetica e di elaborazione mentale, non sono semplicemente figurativi ma emanano veri e propri sentori e rumori.

La Donna di Roberta è una presenza evocata pertanto attraverso i sensi e le sensazioni tattili nei suoi scatti naturali:

una Donna poco verbosa il cui sonoro si perde negli echi che rimbalzano tra le montagne;

una Donna che avvolge con le calde emanazioni del polveroso fieno;

una Donna che sa’ di latte e da legna bruciata;

una Donna pericolosa, quasi d’ispirazione baudelariana, che è allo stesso tempo taumaturga con i suoi sentori di erica e di resine balsamiche, ma che può diventare acremente pungente con i suoi rimandi di pino mugo.

In ultima analisi, l’esposizione di Roberta Battaglia parla di una Donna tanto potente da togliere il fiato e che dunque può essere ri-chiamata unicamente attraverso le immagini spettacolari della Natura.

ESPOSIZIONE PERSONALE DELLA FOTOGRAFA ROBERTA BATTAGLIA

CHIESETTA DI SANTA MARIA ASSUNTA

Via Vigardoletto, 36010 Vigardolo VI, Italia

INGRESSO LIBERO

VERNISSAGE: SABATO 8 OTTOBRE ORE 18.00

PRESENTAZIONE A CURA DI MICHELA MENEGUS PAULIN

LETTURE A CURA DELL’ATTRICE ELEONORA FONTANA

 FINISSAGE:  VENERDI’ 14 OTTOBRE ORE 20.45

INTRATTENIMENTO MUSICALE CON IL CANATUTORE DAVIDE PERON

ESPOSIZIONE APERTA DALL’8 AL 15 OTTOBRE 2016 CON I SEGUENTI ORARI

MAR/VEN. 16.00-19.00 – SAB/DOM. 10.00-12.00/16.00-19.00 – LUN. CHIUSO

EVENTO ORGANIZZATO DA ASSOCIAZIONE CULTURALE BOLART CON IL PATROCINIO DELL’ASSESSORATO ALLA CULTURA DEL COMUNE DI MONTICELLO CONTE OTTO (VICENZA)

Per info: info@menegusmichela.com

 

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“Viaggi da remoto con i quadri di Mario Lazzaro”

“Viaggi da remoto con i quadri di Mario Lazzaro”
Viaggi da remoto con i quadri di Mario Lazzaro

Quando la ricerca del bello nell’arte diventa esperienza materialmente statica.

Dal 2 al 10 aprile 2016 l’associazione culturale BOLArt attiva ormai da anni nel campo delle arti e della cultura territoriale, propone con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Monticello Conte Otto, la personale di pittura di Mario Lazzaro nella pregevole sede espositiva della Chiesetta di Santa Maria Assunta a Vigardolo.

Artista bolzanese, orgogliosamente autodidatta con predilezione per la tecnica ad olio, Mario Lazzaro ama definirsi “pittore neo-impressionista” per la sua inclinazione a trasfigurare il paesaggio a partire dal dato oggettivo della fotografia. Perché così è stato il suo approccio con l’arte e poi con il mondo: senza maestri, una scatola di colori regalata, il legame con luoghi tanto distanti dalla sua realtà, universi rivissuti attraverso le cartoline, oggetto di culto vintage di un antico modo di viaggiare.

“Viaggi da remoto” è dunque la consacrazione al mondo di un pittore schivo e intimista che si espone al pubblico con una produzione che va dagli anni Ottanta fino ai giorni nostri, quasi all’insegna della misantropia pittorica: nessuna presenza umana tranne quella del “Io pictor” che dialoga tacitamente con la natura. Il percorso espositivo si risolve così in un continuum di diciotto paesaggi dove l’immaginario di Lazzaro spazia da altitudini montane fino a rilassanti acque, passando per caldi tramonti. Egli imprime sulla tela i magici momenti dei colori dopo un acquazzone estivo; traduce con delicatezza le architetture riflesse nelle acque; racconta a pennellate vigorose la contesa per il trionfo delle nuances autunnali in un bosco; trasporta in pittura il silenzio di cavalli che pascolano ad alta quota. I quadri di Lazzaro raccontano un’ammirazione naïve e silenziosa per la naturalità della vita declinata in tutte manifestazioni; i suoi lucenti dipinti parlano con forza sinestetica trascinando gli spiriti in una bucolica dimensione atemporale. La pittura di Lazzaro è dunque un viaggio mentale senza spostamento fisico, da remoto per l’appunto; a significare che la ricerca del bello nell’arte e nella vita si può tradurre in un’esperienza intimamente emozionale e concettuale, seppur materialmente statica.

L’evento s’inserisce nel più ampio progetto “iperBOLArt” atto a valorizzazione dei talenti individuali di BOLArt, un gruppo di artisti e intellettuali sopra le righe per l’appunto, in virtù della loro personalità e della loro formazione.  Il pittore Lazzaro sarà quindi affiancato nel finissage che si terrà alle ore 18 di domenica 10 aprile, momento in cui un compagno d’arte, l’attore Marcello De Boni interpreterà alcuni brani di letteratura di viaggio e d’immaginazione.


Esposizione: “Viaggi da remoto” – Esposizione personale del pittore Mario Lazzaro

Chiesetta di Santa Maria Assunta a Vigardolo di Monticello Conte Otto (Vicenza)

Ingresso libero

Durata: dal 2 al 10 aprile 2016

Orari:

martedì-domenica:16-19 – sabato e domenica anche la mattina:10-12  – lunedì chiuso

Curatrice: Michela Menegus Paulin – Informazioni: info@menegusmichela.com

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“A Monticello Conte Otto l’expo di BOLArt per riflettere sulle donne”

Il Dono - Foto di Alessandro Beggio
Sabato 5 marzo alle 17.30 s’inaugura la mostra multidisciplinare

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Monticello Conte Otto inizia apre i festeggiamenti per la Festa delle Donne già sabato 5 marzo alle ore 17.30 con l’inaugurazione di “Mulier – Riflessioni sull’essenza del femminile” un expo multidisciplinare organizzato dall’Associazione Culturale BOLArt nell’intima cornice della Chiesetta di Santa Maria Assunta di Vigardolo.

“Mulier” nasce come momento di riflessione sulla percezione della donna, sia come oggetto che come agente elaborato da un gruppo di artisti eterogeneo età, sesso, formazione e cultura, che hanno contribuito a compilare una sorta di indagine sociologa non scritta, raccontando l’Esser Donna attraverso le emozioni coloristiche della pittura, le istantanee di vita delle fotografie, il misticismo dell’arte iconografica, le sensazioni tattili della scultura.

Per la sezione pittorica espongono:  Pino Bassetto, Marcello De Boni, Marisa Girlanda, Gilda Guiotto, Mario Lazzaro, Graziella Poianella, Annadiana Vajenti, Agnese Vanzan, Laura Vitali, Biana Zanonanto.

Per la sezione fotografica espongono:Diego Albanese, Silvia Baldinato, Roberta Battaglia, Alessandro Beggio, Daniele Masi

Per la sezione iconografica espone:Maria Grazia Zampieri.

Per la sezione plastica espone: Alessandro Maggioni.

Sempre nella cornice della Chiesetta di Santa Maria Assunta, martedì 8 marzo alle ore 20.45 l’Amministrazione Comunale di Monticello Conte Otto tributerà un omaggio alle Donne offrendo l’intrattenimento letterario con cocktail finale “Un mondo di Donne” con lo scrittore e giornalista vicentino Tommasino Giaretta.

L’ingresso alla mostra ed agli eventi è libero e gratuito.

L’expo sarà visitabile fino a domenica 13 marzo 2016 con il seguente orario: Martedì-Venerdì: 16-19 /Sabato e Domenica: 10-12/16-19 /Lunedì chiuso.

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“MULIER”

Sabato 5 marzo ore 17.30 inugurazione di
MULIER
Riflessioni sull’essenza del femminile
Expo di arti pittoriche, plastiche e fotografiche a cura degli artisti di BOLArt.
Chiesetta di Santa Maria Assunta, Via Vigardoletto, Vigardolo di Monticello Conte Otto (Vicenza)

APERTURA:
5 – 13 marzo 2016

ORARI:
martedì – venerdì 16.00 -19.00
sabato – domenica 10.00 -12.00 / 16.00 -19.00
lunedì chiuso

Martedì 8 marzo alle ore 20.45
Intrettenimento letterario “Un mondo di Donne”
con lo scrittore Tommasino Giaretta
e con cocktail finale offerto
dall’Amministrazione Comunale per festeggiare le donne.

Informazioni:
www.comune.monticello.vi.it
www.menegusmichela.com

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