• Soluzioni visionarie per ogni realtà

      MENEGUS MICHELA idea azioni di marketing e programmi di comunicazione divaricati tra storytelling e storydoing.

      View image

      Soluzioni visionarie per ogni realtà
    • Marketing on demand

      MENEGUS MICHELA idea ed attua strategie di marketing per aziende, liberi professionisti, professionisti dell'arte e della cultura.

      View image

      Marketing on demand
    • Governace e management delle risorse turistiche

      MENEGUS MICHELA progetta piani di sviluppo turistico,di destinazione e di club di prodotti, in linea con la vocazione del territorio e con le attese degli stakeholders.

      View image

      Governace e management delle risorse turistiche
    • Percorsi lineari e ... alternativi!

      MENEGUS MICHELA si occupa della strutturazione e della docenza di percorsi di formazione innovativi nell'ambito della comunicazione e del marketing aziendale e turistico-territoriale.

      Read more

      Percorsi lineari e ... alternativi!
    • Al servizio del territorio

      MENEGUS MICHELA progetta piani di sviluppo innovativi e sostenibili, integrando nuove modalità di fruizione e di promozione del territorio ai suoi elementi identitari, perseguendo una visione olistica di progresso.

      View image

      Al servizio del territorio

Tag Archives: vicenza

“Da Vajenti a Vajenti: dalla fotografia storica alla pittura”

“La mia città” di Annadiana Vajenti, olio su tavoletta, 2012

 

01/05/2015

Da Vajenti a Vajenti: dalla fotografia storica alla pittura

In collaborazione con l’Assessorato alla Partecipazione ai Proti si inaugura un percorso figurativo della città di Vicenza dal ‘900 ad oggi

Inizia sabato 9 maggio alle ore 17 presso il complesso de’ Proti-Vajenti-Malacarne l’evento “Da Vajenti a Vajenti”, un omaggio alla città di Vicenza meditato a lungo da Annadiana Vajenti e che oggi si concretizza con un percorso espositivo inedito per la città, costituito da una trentina di opere tra fotografie storiche estrapolate dall’Archivio Storico Vajenti e le sue pitture ad olio.

L’iniziativa è stata incoraggiata e supportata dall’Assessorato alla Partecipazione del Comune di Vicenza e dall’Associazione Volontariato, gestore del Centro diurno de’ Proti, organizzata da Menegus Michela e l’Associazione Culturale BOLArt con il patrocinio del Consorzio di promozione turistica Vicenzaè e del Comitato di Expo Venice.

La figlia d’arte del celebre fotografo vicentino Giampaolo Vajenti, celebra la memoria della famiglia di artisti – il pittore Giovanni Speranza De’ Vajenti attivo nel ‘500, autore de “La Vergine assunta in una gloria di angeli” conservata presso i musei di Palazzo Chiericati, è antenato di Annadiana –  quella del nonno Carlo e soprattutto quella del padre Giampaolo, il quale ha spaziato tra l’attività di fotografo e di comunicatore d’immagine, operando  anche nel mondo della cinematografia e della televisione. La pittrice Annadiana Vajenti, formatasi Scuola d’Arte “Pietro Selvatico” di Padova e con un’esperienza lavorativa nel settore della moda come Designer di stampa e tessitura, espone al pubblico le sue opere pittoriche ispirate dai ricordi di infanzia e di gioventù, trasfigurando le l’immagini della città natale fissate dal padre e dai suoi antenati, per poi proporre il suo percorso artistico personale: da Vajenti a Vajenti per continuare la tradizione artistica di famiglia. Annadiana Vajenti con una pittura apparentemente ingenua riporta agli occhi il vissuto di una città che entra nel cuore: l’eleganza delle pennellate, il colorismo garbato, il gusto de rito, la serena impostazione della quotidianità sono i valori della “vicentinità” che ella traspone nelle sue opere non senza una vena nostalgica.

In un percorso espositivo dove arte e legami familiari si integrano naturalmente, la scelta di localizzare il percorso espositivo presso il  complesso dei Proti, istituto oggetto anche di un lascito testamentario della famiglia dei nobili Vajenti nel 1854, appare più che naturale e coerente. Da parte degli organizzatori la volontà di animare un così importante contenitore con delle iniziative culturali di carattere storico-letterario-culturale si è concretizzata nel momento della vernice di sabato 9 maggio dove alle ore 17 due illustri personaggi apriranno l’evento con un’amabile conversazione su Vicenza: Mario Bagnara, presidente della Biblioteca di Civiltà Contadina La Vigna, e Walter Stefani, giornalista, storico e collezionista vicentino.

Infine anche la scelta di contestualizzare il percorso espositivo nel primo semestre del 2015 non è casuale: il 9 giugno 2015 cade per l’appunto il centenario della nascita di Giampaolo Vajenti che si ricorderà sabato 7 giugno con un appuntamento di carattere letterario curato da uno scrittore vicentino d’eccezione, Tommasino Giaretta, ed un memorial dedicato a Giampaolo Vajenti.

L’appuntamento è per i vicentini e per i visitatori da ogni parte del mondo in quanto il percorso è didascalizzato anche in lingua inglese:

Sabato 9 maggio – Domenica 7 giugno 2015

Lunedì-Venerdì  10.00-12.00, pomeriggio su appuntamento / Sabato e Domenica 10.00-12.00/ 15.00-19.00

Complesso de’Proti – Vajenti – Malacarne Via De’ Proti 3 36100 Vicenza

Info: info@menegusmichela.comwww.menegusmichela.com.

Patrocini: Comune di Vicenza, Consorzio Vicenzaè, Expo Venice

Organizzatori: Assessorato alla Partecipazione del Comune di Vicenza, Associazione Volontariato, Menegus Michela, Associazione Culturale BOLArt

Partners:Fondazione Archivio Storico Vajenti, Cantina Pegoraro, Distillerie Schiavo, Az. agricola Branco

Link utili:

Read more

“X4: le quattro incognite della fotografia di Beggio”

Alessandro Beggio, foto di Riccardo Stocco

Alessandro Beggio, foto di Riccardo Stocco

15/03/2015

X4: le quattro incognite della fotografia di Beggio

Alessandro Beggio protagonista del secondo appuntamento della rassegna espositiva iperBOLArt

Dal 21 al 29 marzo 2015 l’associazione culturale BOLArt attiva ormai da anni nel campo delle arti e della cultura territoriale, propone con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Monticello Conte Otto la prima personale di fotografia dell’artista Alessandro Beggio nella sede espositiva della Chiesetta di Santa Maria Assunta a Vigardolo.

L’evento si inserisce nel più ampio progetto “iperBOLArt” atto a valorizzazione dei talenti individuali di BOLArt, un gruppo di artisti e intellettuali sopra le righe per l’appunto, in virtù della loro personalità e della loro formazione.

Dopo il successo del primo appuntamento, la personale di pittura di Laura Vitali, la rassegna prosegue ora spostandosi nel campo della fotografia con l’esposizione di X4 ad opera di un artista vicentino versatile: Alessandro Beggio.

Nato a Vicenza, dal 1979 Beggio comincia a frequentare il circolo di pittura “La Soffitta” dove si forma sotto la guida del maestro Otello De Maria. Si stacca presto dalle iniziali esperienze figurative rivolgendosi all’astrattismo, forma espressiva più congeniale alla sua polivalente personalità. Divenuto presto artista noto e stimato a livello provinciale e regionale è stato recensito da Salvatore Maugeri, Giuliano Menato, Maria Grazia Martino, Maria Lucia Ferraguti, Davide Piazza.

La pratica della continua ricerca estetica e la non sopita curiosità verso il figurativismo lo portano tuttavia ad avvicinarsi anche alla fotografia, arte nella quale egli si immerge sia fisicamente nella pratica subacquea, sia intellettualmente nella sua infaticabile tensione verso la sperimentazione. Se dal 1980 espone incessantemente in numerose collettive e personali di pittura, solo oggi Beggio ritiene che i tempi siano ormai maturi per esporsi in solitaria al pubblico come fotografo.

X4  , titolo di esordio della prima personale di fotografia di Beggio, suggerisce nella sua sintesi criptica la cifra intellettuale dell’arte di Beggio. La sua ricerca, qui declinata in quattro saggi fotografici, forse non lo riappacifica – come egli suppone – con mondo del figurativismo

Le sue “Ladies in the water” sono volumi femminei che levitano in un universo onirico ch’egli rende con incredibile perizia e con sussurrata sensualità; si diverte abbattendo il medium acqueo a pescare una farandola di forme e di colori subacquei, a fonderli per poi distillare i principi del mistero muliebre: la donna di Beggio è lieve principio di ogni cosa.

La serie di “Mosse”, fotografie in fieri, è forse il tentativo di fissare il processo e di dimostrare come esista un’altra dimensione foriera di significati come la realtà istantanea: quella del possibile, del divenire, ovvero del movimento.

In “Antroprospettive” ritorna un tema caro al pittore Beggio: il paesaggio quasi sempre privato della figura, ma non della presenza umana, quindi fortemente antropizzato. Ecco quindi proposte delle narrazioni di quotidiana convivenza tra uomo e natura, di bruschi incontri di mondi in dialettica, di prospettive ad ispirazione modernista. Lo sforzo di Beggio non è tanto quello di immortalare il paesaggio, quanto quello di investigare sul tempo e sullo spazio, le infaticabili forze nascoste che cambiano il mondo e le persone.

Infine in “Manifesti strappati” il Nostro fissa tutta la forza dello strappo della realtà in un sovrapposizione di colori, in giustapposizioni fortuitamente spettacolari e fortunatamente reali, che egli riesce a trasfigurare in opere astratte dove il furor del pittore fa capolino con un malizioso trompe-l’oeil.

Una sorta di firma d’autore a chiudere questo episodio espositivo e a preludere forse a un futuro impegno all’insegna della contaminazione delle arti.

“X4” – Esposizione personale del fotografo Alessandro Beggio

Chiesetta di Santa Maria Assunta a Vigardolo di Monticello Conte

Ingresso libero  -  Durata: 21-29 marzo 2015 – Vernice: sabato 21 marzo ore 18.00

Orari apertura al pubblico:
da Martedì a Venerdì ore 16-19
Sabato e Domenica ore 10-12 e 16-19
Lunedì chiuso

Alessandro Beggio -  Informazioni:  alessandro@artebox.it -  www.artebox.it

Curatrice:

Michela Menegus Paulin -  Informazioni:  info@bolart.it

Read more

“Il Futuribile secondo Laura Vitali”

 

 

 

 

 

 

 

28/01/2015

Il Futuribile secondo Laura Vitali

Un’artista sopra le righe apre la rassegna culturale iperBOLArt con un saggio pittura poetica

Dal 31 gennaio al 8 febbraio 2015 l’associazione culturale BOLArt attiva ormai da anni nel campo delle arti e della cultura territoriale, propone con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Monticello Conte Otto la personale di pittura di Laura Vitali nella sede espositiva della Chiesetta di Santa Maria Assunta a Vigardolo.

L’evento si inserisce nel più ampio progetto “iperBOLArt” atto a valorizzazione dei talenti individuali di BOLArt, un gruppo di artisti e intellettuali sopra le righe per l’appunto, in virtù della loro personalità e della loro formazione. La pittrice Vitali sarà quindi affiancata nella vernice di sabato 31 gennaio da altri due compagni d’arte, gli attori Marcello De Boni e Gilda Guiotto, che interpreteranno le sue composizioni.

Laura Vitali con le sua ventina di tele ad olio corredate da pensieri sparsi offre infatti una disquisizione visiva e verbale sul tema del futuribile, ovvero del futuro che rimane nell’ambito del possibile in una dimensione non sicuramente da compiersi. Il tema viene declinato nella chiave della sostenibilità scorrendo su un duplice piano di lettura: la futuriblità naturale, in cui l’istanza ambientalista emerge con chiarezza e la futurilibità urbana, in cui antropizzazione e vita sociale sono scansionate con rigore geometrico. Il percorso si diluisce su superfici terse e fredde, riscaldate ora da strisce rosate o da spaziature d’ocra, e converge sia concettualmente che fisicamente sulla questione fondamentale della futuribilità umana risolta dall’artista con un auspicio: l’immortalità della conoscenza. Lo sguardo di Laura Vitali alla vita futura è positivamente franco, immediato nello scambio, fecondo nell’esperienza. Passa tuttavia oltre gli oggetti che ella raffigura perché ella agisce come una creatura ha già visto e provato e che quindi si può concedere la licenza di inventare nuovi spazi dechirichiani in cui sospendere spazio e tempo, passato e contemporaneità, con soluzioni per l’appunto futuribili. Senza troppe implicazioni morali, la sua pittura prescinde la natura e la tecnica lasciando lo spettatore esterrefatto innanzi a cotanta sfrontata sicurezza. Sicurezza che assurge a indipendentismo di un’artista per l’appunto sopra le righe, in un ossimoro reale che vede una signora ultraottantenne assumersi lucidamente la responsabilità sociale del futuro.

Laura Vitali è nata a Parma, vive e opera a Vicenza e Bolzano Vicentino. Pittrice, diplomata all’Istituto d’Arte Toschi di Parma, ha tenuto personali in svariate città del Nord Italia e partecipato a rassegne in Italia e all’estero, tra cui l’Artexpo di New York, la fiera d’Arte Contemporanea di Atlanta, l’Art Buyers di Dallas, l’Arte fiera di Vicenza, l’Artexpo di Verona. Fra i numerosi riconoscimenti ottenuti in concorsi nazionali si annoverano il Fiorino d’oro Città di Firenze (1951) e il Primo Premio Città di Verona (1979). Recensita su giornali e pubblicazioni d’arte, alcune sue opere sono presso la Pinacoteca d’Arte Moderna S. Francesco di San Marino, il Centro Europeistico di Cultura di Parma e in collezioni private in Italia e negli Stati Uniti.

“Futuribile” – Esposizione personale della pittrice Laura Vitali

Chiesetta di Santa Maria Assunta a Vigardolo di Monticello Conte Otto (Vicenza)

Ingresso libero

Durata: dal 31 gennaio al 8 febbraio 2015

Vernice: sabato 31 gennaio 2015 ore 18.00

Orari: lunedì-domenica 16.00-18.30 – domenica:10.00-12.00

Curatrice: Michela Menegus Paulin -  Informazioni:  info@bolart.it  - laura.vitali34@gmail.com

 

Read more

“Una sfilata di personaggi del mistero firmata da Giaretta”

“Una sfilata di personaggi del mistero firmata da Giaretta”

17/11/2014

Una sfilata di personaggi del mistero firmata da Giaretta

Nella sconsacrata chiesetta di Santa Lucia a Thiene ultimo appuntamento di Veneto Mistero dello scrittore vicentino

L’imminente chiusura della sesta edizione della rassegna regionale Veneto Spettacoli di Mistero non poteva non contemplare una performance da solista di un veterano del festival, Tommasino Giaretta, scrittore e giornalista vicentino, nonché uno degli autori veneti del mistero che continuano a donare linfa al festival con prose originali, concentrati di esperienze personali e recupero di letteratura orale.

La kermesse di “Femene e Omani da Brividi” è riconducibile a una parata di personaggi della mitologia del mistero tratti dai racconti editi ed inediti di Giaretta, il quale da oltre cinque anni ha rilanciato la moda del contastorie.

La passerella allestita per la soirée thienese non poteva non annoverare tra dei personaggi del mistero l’intramontabile omo invisibile, temibile personaggio dimorato presso il Ponte delle Strie tra Poianella e Bolzano Vicentino, che incarna nell’orrore delle sue fattezze e nelle sue nefandezze l’ancestrale paura dell’oscurità. Il senso del macabro è stilizzato poi nella figura del sagrestàn, personaggio vicino al sacro dalla mano deformata ed insidiosa, che entra nel modo più subdolo nella tranquilla routine di una comunità di campagna violando la religiosità della giassara e togliendole ogni notte quanto di più prezioso esiste al mondo: il latte … !

Ma Giaretta apre la sfilata sempre e comunque con l’elemento femmineo: porta perfino sul palco l’immancabile strega Bettina dagli oci storti, alias la vecchia più brutta e stramba del paese considerata da tutti una fattucchiera; la contadina lascia quindi il posto poi ad avvenente sconosciuta, la diavolessa generatrice di rovinosi e perniciosi fontanili di risorgiva. Il coup de théâtre finale tuttavia rimane la rappresentazione della parabola della morte: l’ultima entrata è infatti quella della dama in nero, la quale “sollevata appena da terra, avanza con grazia, fluttua con le movenze di una ballerina lasciandosi dietro il lungo strascico e la scia di un vago profumo di violetta”.

La passerella su cui Giaretta pone le sue creature a sfilare è un “green carpet”,  quella ormai mitica striscia di campagna veneta compresa tra l’alveo del Brenta e la fascia delle risorgive, dove le creature del mistero  sopravvissute nell’ immaginario collettivo figlio della Controriforma, assurgono a campioni di superstizione popolare.

Il tutto sarà on stage venerdì 21 novembre 2014 a partire dalle 20.45 nell’intima cornice dalla Galleria d’arte già Chiesetta di Santa Lucia di Thiene, in una serata letteraria organizzata da Elsa Marsilio dell’Associazione Le Mani e Michela Menegus. Ed in linea con la poetica di Giaretta e con lo spirito del festival, volti al recupero ed al memento ai posteri delle nostre più profonde radici, lo spirito della tradizione si condenserà nei nuovi panni de “La Proibita”, a fortificare gli animi dopo la performance letteraria.

Per saperne di più:

Veneto Spettacoli di Mistero: www.spettacolidimistero.it

Tommasino Giaretta: http://it.wikipedia.org/wiki/Tommasino_Giaretta

Associazione Le Mani: http://www.lemani.org/galleria1.htm

Michela Menegus:  http://www.menegusmichela.com

Distillerie Schiavo http://www.schiavograppa.com

Tommasino Giaretta

Tommasino Giaretta, scrittore italiano nato il 26 gennaio 1952 a Lanzè di Quinto Vicentino (VI) ivi tuttora residente. Insegnante e giornalista, è iscritto dal 1992 all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, elenco Pubblicisti.  Collabora da oltre un ventennio con periodici locali, ma principalmente con il quotidiano Il Giornale di Vicenza e il mensile Realtà Vicentina. E’ Direttore Responsabile de Il Guado dell’Antico Mulino, periodico della Pro Loco di San Pietro in Gu (PD). Profondo conoscitore della realtà vicentina, Tommasino Giaretta narra in brevi racconti, intercalando la lingua italiana al dialetto vicentino, episodi di vita ordinaria e straordinaria ambientati nella campagna della provincia di Vicenza del dopoguerra, in un’epoca segnata dal tramonto della civiltà rurale e dal passaggio alla civiltà industriale. Alcuni dei suoi racconti sono stati adattati in commedie teatrali dove lo stesso scrittore è voce recitante, tra cui L’omo invisibile e altri misteri popolari. Ha al suo attivo cinque volumi di racconti (Storie in corte 2001, Storia Memoria 2003, Orapronobi 2005, Storie dell’altro mondo 2008, Il mondo di Tote, 2011), di cui ha venduto migliaia di copie, e significativi menzioni (Il fontanòn del diavolo – racconto Menzione speciale 2009 nell’ambito del Festival regionale Veneto Spettacoli di Mistero; “Il pensiero va a Pforzheim 5ª edizione Premio Letterario Nazionale ” Voci…Verdi” di Bassano del Grappa (VI) 2012 – Finalista pubblicato nell’Antologia del Concorso sezione prosa; Il mondo di Tote – IV classificato Premio Internet Una montagna di Libri Cortina d’Ampezzo 2012, “Pomeriggio d’estate” 7 ª   edizione Premio Letterario Nazionale ” Voci…Verdi” di Bassano del Grappa (VI) 2014).

Read more

“A tavola con le streghe di Castegnero”

“A tavola con le streghe di Castegnero”

01/11/2014

A tavola con le streghe di Castegnero

Tutto esaurito per i misteri dei sabba svelati dallo scrittore Tommasino Giaretta

A due settimane prima dell’evento già si registra il tutto esaurito per la cena letteraria Sabba-to di Mistero a Castegnero, evento inserito del calendario regionale Veneto Spettacoli di Mistero, che si terrà sabato 8 novembre presso la tenuta Il Rovere di Castegnero.

Organizzata dalla Pro loco di Castegnero con la consulenza della progettista territoriale Menegus Michela, la serata si prospetta assolutamente una novità nel panorama della tradizione letteraria dei Berici in quanto lo scrittore e giornalista Tommasino Giaretta rivelerà sottoforma di prosa i segreti dei luoghi delle streghe  tra la Grotta Murata e Valletta di Sant’Antonio, raccolti durante le sue escursioni naturalistiche e strappati ai ricordi di chi quelle storie continua a tramandarle oralmente.

L’attrazione letteraria, animata dallo stesso Giaretta, uno degli autori più rappresentativi del festival regionale, si innesta in una location più che suggestiva: la tenuta “Il Rovere”, raffinato casolare seicentesco immerso nel in un bosco di roveri, faggi e secolari ulivi che caratterizzano, unitamente ai ciliegi, il paesaggio tipico dei Colli di Castegnero.

Nell’impagabile contesto ambientale e architettonico, si consumeranno anche dei peccati di gola. Tra un racconto e l’altro, sarà servita una cena con i prodotti principi del territorio: le ciliegie DE.CO. di Castegnero e l’olio extravergine d’oliva D.O.P.. L’unione di questi due preziosi prodotti ha ispirato alla Pro loco di Castegnero un menu stagionale con altri pregevoli prodotti a km 0 come i funghi pioppini della vicina Costozza, i formaggi delle latterie locali, il miele dei Berici, e i prodotti DE.CO. come il radicchio di Asigliano e i vini del paese.

Il piacere della tavola sarà quindi in linea con l’importante proposta di intrattenimento: si sposerà con la poetica dello scrittore Giaretta e con il pathos della fisarmonica di Bruna Patera;  giocherà infine sul doppio registro linguistico della proposta letteraria della serata: la lingua italiana e il dialetto vicentino.

Ecco dunque svelati gli ingredienti di un successo annunciato!

 

VENETO Spettacoli di MISTERO 2014 – www.spettacolidimistero.it

Sabba-to di Mistero a Castegnero  - Cena letteraria -  Tenuta Il Rovere – Castegnero (Vicenza) Italia

Sabato 8 Novembre  2014 – ore 20

Per saperne di più:

Veneto Spettacoli di Mistero: www.spettacolidimistero.it

Pro loco di Castegnero: www.prolococastegnero.it

Tommasino Giaretta: http://it.wikipedia.org/wiki/Tommasino_Giaretta

Il Rovere: www.ilrovere.net

Read more

“L’Arte in un’etichetta”

L’arte in un’etichetta …  ovvero quando una bottiglia diventa osmosi d’arte e di storie di vite …

Dal 29 marzo al 12 aprile 2014 le Soffitte della palladiana Villa Thiene a Quinto Vicentino sono state corredate da micro opere legate al mondo di quella nobile bevanda a cui i nostri avi  attribuivano il potere di  stimolare la fecondità artistica e la spinta di elevazione alla divinità.

La mostra in questione è la rassegna “L’arte in un’etichetta” di Giancarlo Riganelli, fondatore della condotta di Slow Food del Vicentino nel lontano 1986 quando Carlo Petrini seminava la filosofia di Slow Food nel circoli italiani di Arcigola, ha iniziato a collezionare etichette di bottiglie di vino fin dagli anni ’60. La sua passione ha oggi la forma di una collezione di 42 000 esemplari che egli periodicamente ha proposto in svariate sedi con mostre tematiche: “Le etichette dei vini italiani” con 8000 esemplari esposti alla Biblioteca La Vigna di Vicenza nel maggio 2007, “I fior di primavera” con 600 etichette esposte a Este nell’aprile del 2009, “La donna e il vino” con 900 esemplari esposti  alla Biblioteca La Vigna di Vicenza nel novembre 2011.

L’esposizione è stata commentata da Michela Menegus, specialista di prodotto territoriale e sommelier, la quale ha condotto anche la degustazione di due vini vicentini DOC: il garganega classico  della cantina Cavazza di Montebello e la novità del cabernet franc dell’azienda agricola  Mattiello di Costozza di Longare.

In un rapido excursus che ha abbracciato oltre 4000 anni storia – dalle anfore con iscrizioni degli Egizi e dei Romani, alle botti marcate ed anfore smaltate del Medioevo, all’arte della soffiatura del vetro in Europa fino alla prima produzione industriale delle bottiglie ad opera degli inglesi nel XVII secolo – si è ripercorso l’inizio della pratica dell’etichettatura, nata per esigenze puramente descrittive, con carte di pergamena manoscritte arrotolate, con targhe d’argento incise e attaccate al collo della bottiglia del XVIII secolo fino all’invenzione della litografia, della stampa in quadricomia, dell’offset e al taccheggio (rilievo dell’etichetta).

L’etichetta moderna come strumento di marketing e comunicazione nasce infatti  agli inizi del ‘900 con i motivi floreali e faunistici dello stile Liberty e attraverso le avanguardie artistiche, dopo essersi lasciata alle spalle stemmi, motivi di araldica e scene bucoliche di gusto ottocentesco. L’adozione di grafiche create appositamente da artisti viventi o immagini recuperate da artisti celebri del passato deriva dall’esigenza delle singole cantine di celebrare un anniversario e personaggi illustri, distinguere una specifica produzione,  trasferire la filosofia della pratica enologica, trasmettere i valori di un territorio, sostenere progetti di sostenibilità sociale, e, non ultimo, di fissare il forte temperamento di  un vino.

Tale è dunque il fascino potente con cui la bevanda divina avvolge chi vuole com-prenderla per rappresentarla che lo stesso Salvador Dalì, autore tra l’altro nel 1958 del painting per la riserva Château Mouton Rothshild, ha fortemente creduto che “i veri intenditori non bevono vino, ma degustano segreti. L’aurea creativa che avvolge la bottiglia come il campo di una dinamo genera quindi dei processi osmotici inversi: non di rado è accaduto che gli stessi artisti approcciatisi al vino per tradurlo figurativamente si siano trasformati in vignaioli, come Hauner ora ben posizionato tra i vigneti delle Isole Lipari.

Nella collezione di etichette artistiche di Riganelli, che a Villa Thiene contava 1103 etichette di bottiglie di vino con raffigurazioni di carattere artistico provenienti dalle regioni di Italia, ma anche da varie nazioni europee, dall’Australia, dalle Americhe e dalla Russia, si ritrovano diversi e celebri esempi di tutto ciò: delle etichette del produttore di Barolo Vietti che dagli anni ’70 tra i primi in Italia ha deciso di dedicare ai suoi vini delle etichette artistiche, alla rassegna delle etichette di Donna Fugata che attraverso le figure femminili e la mitologia esprime il calore e la storia di Sicilia, fino al progetto “Il vino della pace” della Cantina Produttori di Cormons che fa assurgere l’etichetta ad una summa integrata di arti: pittura, poesia e musica unite per un giorno vendemmiale senza confini geopolitici.

Perché come dice Machado “Il vino è talvolta una scala di sogno”: nell’ascesa ti puoi accomodare ad ogni gradino a gustarne un particolare di bellezza. A partire dell’etichetta.

Michela Menegus Paulin

Per soddisfare alcune curiosità:

http://www.donnafugata.it

http://www.vietti.com

http://www.chateau-mouton-rothschild.com/label-art

http://www.cormons.com

http://www.hauner.it

 

 

 

Read more

“AstrattaMente Reale”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

08/04/2014

AstrattaMente Reale

Recensione critica per la mostra personale del pittore vicentino Alessandro Beggio “AstrattaMente Reale” – 25 aprile 2014

Alessandro Beggio reclama la sua identità artistica sin dal lontano 1979 quando, iniziato al mondo dell’arte dal maestro Otello De Maria, si forma a contatto delle più significative espressioni artistiche del vicentino. Si stacca presto dalle iniziali esperienze figurative rivolgendosi all’astrattismo, forma espressiva più congeniale alla sua polivalente personalità.

Se il suo furor creativo prescinde quindi la rappresentazione oggettiva del Reale, la sua volontà di conoscere attraverso l’opera pittorica lo porta a sviluppare nel corso dei decenni un linguaggio pittorico immaginifico: Beggio apre così un percorso di epistemologia del dato reale condotto con una forma mentis giammai incatenata dalla figura, bensì ancorata dalla forma cromatica che oggi appare più calda rispetto alle prime algide produzioni.

La realtà di Beggio parte infatti dalla texture del quadro: macchie di colore materico nate in una piattaforma di incontro di tessuti, sabbie, polveri, velature rese con colori acrilici e graffiature che intersecano gli elementi della composizione in progress.

La scelta cromatica di base è prerogativa dell’artista; su di essa egli poi inizia il suo costrutto mediante un processo di associazioni sinestetiche. L’inizio della comunicazione avviene in prima battuta con l’accostamento inedito di tavolozze: prevalenza di varietà di grigio su cui stridono le tonalità ocra, su cui arridono i rosati, sui cui spazia il non-colore bianco, sui cui si impongono i toni verdi e blu. Le emozioni trasposte con luminosità e sollecitate con uno scarto mnemonico testimoniano con quanto vigore una forma pittorica possa diventare una narrazione paziente e persuasiva, marcata da messaggi subliminari e codici criptati.

Oggetto centrale dell’indagine rimane il paesaggio urbano, evoluzione delle architetture dei primordi, quasi sempre privato della figura ma non della presenza umana, quindi fortemente antropizzato: simulazioni di visioni a volo d’uccello, monoprospettive di agglomerati, porzioni di archeologia industriale, accessi rubati al tempo, strutture di ispirazione modernista, sono immagini scomposte e ricomposte, poi collegate organicamente da ponti stilizzati i quali assurgono a nessi mentali e scandiscono il ritmo delle storie dipinte di Beggio. E se talvolta  l’artista rompe il processo logico di indagine inserendo nella sua produzione elementi figurativi riconoscibili, essi per lo più sono riconducibili a volumi muliebri che egli rende con inattesa sensualità e di cui egli si serve per scandagliare il mondo dei sentimenti.

AstrattaMente Reale è pertanto una sintesi pittorica di conoscenza della realtà in cui Beggio saggia metodologie e condizioni per esprimere idee, senza tuttavia scivolare in una forma d’arte concettuale. Le sue pitture sono infine incubatori di concetti, se non di istanze sociali, che tuttavia non ne turbano la piacevolezza estetica ed il godimento.

Perché la spinta libertaria del nostro painter indipendente lascia sempre all’estimatore “il piacere e il tempo di vedere l’opera prima ancora di capirla”.

 

Michela Menegus Paulin

Read more

“L’epopea del contastorie tra i vigneti dei Colli Berici”

“L’epopea del contastorie tra i vigneti dei Colli Berici”

20 novembre 2013

L’epopea del contastorie tra i vigneti dei Colli Berici

A Castegnero arriva Veneto Mistero con il nuovo recital dello scrittore Giaretta

Venerdì 22 novembre alle ore 20.30 Veneto Mistero, il Festival di spettacoli culturali dedicato interamente ai luoghi leggendari e misteriosi della regione, spunta tra i vigneti dei Colli di Castegnero, nella storica tenuta vitivinicola Costalunga.

Questo evento, organizzato dalla Pro loco di Castegnero in collaborazione con l’Associazione Culturale BOLArt di Bolzano Vicentino, ha un titolo impegnativo che lascia presagire la vena sociologica della kermesse: “La figura del Contastorie tra timori ancestrali e paure moderne”.

Il nuovo spettacolo, sceneggiato a tre mani dallo scrittore Tommasino Giaretta, dalla copywriter Michela Menegus e dall’attore Marcello De Boni, nasce dall’esigenza, dopo cinque anni di festival sul mistero e sui filò, di ritagliare uno spazio di riflessione tutto dedicato al personaggio contastorie, mitico cantore e protagonista indiscusso dei filò della campagna vicentina del Novecento, che lo scrittore Giaretta aveva già celebrato in tempi non sospetti con i due suoi racconti: El filò (da Storie in corte, 2001) e Il Contastorie (da Oraponobi, 2005).

L’impianto di questo recital alterna monologhi, letture espressive e testi recitati ad opera dello stesso autore e del gruppo teatrale amatoriale I Semprepiùverdi e mira a ricreare l’atmosfera dei passati momenti di vita sociale nelle stalle, dove episodi di vita paesana e pettegolezzi venivano conditi da leggende e superstizioni. Ecco dunque messe in scena le fantasmagoriche storie popolari, come quella de L’Omo invisibile (da Orapronobi, 2005) e del salbaneo del L’Anfora misteriosa (dall’omonimo racconto inedito), e la rievocazione dei ripari nelle stalle nell’attesa dell’incursione del misterioso e famigerato aereo Pippo (da Il mondo di Tote, 2011) durante l’ultimo conflitto mondiale.

La performance, musicata dalla compositrice e fisarmonicista Bruna Patera, conosce dei picchi altamente lirici nel narrare l’ascesa, l’apice e quindi la fine dell’opera del contastorie: se il buio era il suo più grande complice nell’espletamento della sua missione, con l’avvento delle luci della televisione ed il conseguente cambiamento dello stile di vita delle famiglie nelle comunità di campagna, egli si trova esautorato del suo ruolo sociale di comunicatore conoscendo una morte in assoluta solitudine.

La scomparsa del contastorie marca l’inizio di quello che sarà la radicale trasformazione del mondo rurale tra i due secoli, che Tommasino Giaretta, da buon giornalista pubblicista e indagatore di fatti e personaggi tra la provincia di Vicenza e Padova, ha immortalato nei suoi cinque volumi di racconti, arrivando a ragione a guadagnarsi l’eredità delle “stimmate del narratore” che già furono del suo Jijio Costenaro.

Partecipazione libera. Posti limitati.

Info: proloco.castegnero@libero.itmichelamenegus@menegusmichela.com

Per saperne di più:

Veneto Spettacoli di Mistero: www.spettacolidimistero.it

Pro loco di Castegnero: www.prolococastegnero.it

Tommasino Giaretta: http://it.wikipedia.org/wiki/Tommasino_Giaretta

Associazione Culturale BOLArt: www.bolart.it

Az. Agricola Costalunga – Villa Maffei: www.costalungavini.com

Read more

“Il mistero corre su … due ruote”

“Il mistero corre su … due ruote”

14/11/2013

Il mistero corre su … due ruote

Elfi, fade e striossi della pedemontana raccontati tra le risaie

Venerdì 15 novembre alle ore 20.30 Veneto Mistero, il Festival di spettacoli culturali dedicato interamente ai luoghi leggendari e misteriosi della regione, pedala fino a Grumolo delle Abbadesse. Perché proprio nella splendida Villa Canal, dimora del Cinquecento di ispirazione palladiana, progettata per essere la residenza estiva per la famiglia nobile veneziana Canal Badoer nella campagna vicentina tra le risaie e le rogge di risorgiva, si terrà la presentazione della novità editoriale 2013 per gli amanti del ciclo-escursionismo, ovvero il libro  “Leggende in bicicletta: misteri della Valsugana e leggende della Valbrenta” a cura degli scrittori Simone Cavallin e Roberto Frison.

La serata vedrà gli stessi autori, protagonisti anche della puntata radiofonica Radio Mistero andata in onda lo scorso 30 ottobre su Radio Vicenza, impegnati in un recital che svelerà i misteri del nome e del letto fluviale della Brenta, delle creature fatate dei cespugli di erica della pedemontana, dei maestri alchimisti della ceramica bassanese e molto altro.

Simone Cavallin, insegnante di lettere, giornalista e scrittore di Romano d’Ezzelino, collabora con enti e riviste dedicate alle eccellenze e all’identità dell’area pedemontana veneta e dirige le pagine del portale di divulgazione storico – letteraria ezzelinodaromano.it. Appassionato di letteratura per l’infanzia, ha pubblicato filastrocche per bambini sul periodico Gustavo – L’elefantino blu e scritto un romanzo-saggio per bambini dedicato al suo paese: Io sono Romano.

Roberto Frison, anch’egli romanotto di origini contadine, odontotecnico di professione e dirigente CNA a più livelli, si dedica da sempre alla civiltà rurale, approfondendo aspetti e aneddoti della tradizione popolare veneta. Collabora con quotidiani e riviste locali, scrive romanzi e spettacoli teatrali, organizza iniziative e manifestazioni culturali, anche in seno al Palio delle Contrade di Romano, dove crea gli Angoli Rustici. Dal 2009 è progettista culturale per la rassegna Veneto Spettacoli di Mistero dove opera anche come esperto di favolistica popolare.

Lo spettacolo di Villa Canal è rivolto ad un pubblico eterogeneo vicino alla natura, amante dei paesaggi, attento alla storia locale: dagli sportivi delle due ruote ai nuclei famigliari o ai gruppi di amici, che sempre più spesso praticano le due ruote come occasione di condivisione e di vita sociale.

In definitiva la serata offre ad un target variegato di pubblico una lettura del nostro territorio attraverso la cultura del mondo magico e misterioso della favolistica popolare con due interpreti al di fuori degli schemi.

INGRESSO GRATUITO fino ad esaurimento posti – Posti limitati

PER SAPERNE DI PIU’

Organizzatore: Pro loco Bolzano Vicentino – e-mail: proloco.bolzanovicentino@virgilio.it

Direzione artsistica ed esecutiva: Michela Menegus www.menegusmichela.com

Leggende in bicicletta http://www.leggendeinbicicletta.it

Read more

“Radio Vicenza: sette declinazioni misteriose creano un picco di audience”

“Radio Vicenza: sette declinazioni misteriose creano un picco di audience”

31 Ottobre 2013

Radio Vicenza: sette declinazioni misteriose creano un picco di audience

Dalle 22 alle 00 l’oralità delle leggende ha inciso l’immaginario di migliaia di ascoltatori

La notte del 30 ottobre è stata vinta la grande scommessa di Radio Mistero. Le ragioni del successo di una serata di racconti radiofonici nell’era digitale terrestre, del cinema 4D e del turismo 2.0 sono molteplici, alcune ancora da sviscerare. A ragione tuttavia si può ritenere che le molle scatenanti siano state la novità ed il fascino vintage della proposta mediatica, nonché la curiosità dettata dalla pudica affezione dei veneti al loro territorio, i quali si sono entusiasmati a sentir narrare da un’armata, ormai non più silenziosa di studiosi, ricercatori, storici, giornalisti, operatori culturali o semplicemente appassionati che hanno seguito le logiche dell’intuizione e del cuore e verso cui è dovuto un debito di gratitudine per il patrimonio salvato.

Questa milizia è capeggiata da Alberto Toso Fei, scrittore veneziano di fama nazionale e direttore artistico del festival Veneto Spettacoli di Mistero, ormai giunto alla quinta edizione. Ad Alberto Toso Fei va iscritto il merito di aver dato una collocazione letteraria al Veneto leggendario e, conseguentemente, una legittimazione alla tradizione orale e nuovi strumenti per la semiotica del mistero locale.

E il mistero popolare, che nasce dalla superstizione maliziosa e dall’ignorante pretesa di spiegare la fenomenologie del mondo e di proiettare nelle gigantografie dell’Omo Invisibile le umane paure ancestrali,  è stato raccontato attraverso la mitologia dei personaggi della campagna delle risorgive dell’est vicentino di Tommasino Giaretta – insegnante e giornalista di professione, scrittore per passione.

Non poteva mancare l’investigazione con una sensitività – nel senso anglofono del termine – tutta femminile sull’universo delle anguane della duevillese Margherita Michelazzo, la quale, con una garbata ma ferma esattezza da geografa, ha accompagnato gli ascoltatori in un viaggio tra mito e fantasia dove l’io della narratrice si è fuso in un mondo magico che trova appigli simbologici nel paesaggio antropizzato del Parco del Sojo di Lusiana.

Anguane e fade, bosco e acqua: il mistero indissolubilmente passa per l’elemento fluido, per le superfici dei laghi e le oscurità delle cavità naturali. Roberto Battiston, direttore del museo di Canal del Brenta e coordinatore della rete museale della Valstagna, ha trasferito le sue emozioni da speleologo nel racconto sugli incantati zufolii del Ponte sul lago del Subiolo.

L’incontenibile apologia della necessità di ritorno alla cultura dell’invisibile di Roberto Popi Frison si è vestita di una verve da salbaneo e di una malizia da baldriche: da animatore del territorio romanotto, da esperto favolista popolare, da sceneggiatore e traduttore di fole, l’intervento di Frison sul mondo del mistero è stato condito con una documentata improvvisazione e con uno sdoganamento espressionista del dialetto veneto.

Ma l’importante eredità storica romanotta è stata decifrata al pubblico da Simone Cavallin, insegnante, giornalista e scrittore, ma soprattutto giovanissimo appassionato studioso che ogni comunità ambirebbe annoverare tra i propri cittadini: la storia del drago Tarantasio è stata ricollegata da Cavallin al mito originale di Ezzelino da Romano con una curiosissima digressione finale di araldica.

E’ infine trapelato nell’etere il sentito trasporto con cui il nativo dell’altipiano di Asiago Ivan Baù ha raccontato la leggenda dei 4444 scalini di Cala del Sasso: di fatto un inno all’amore, che è suonato ancor più coinvolgente dalla voce dell’inventore di applicativi tecnologici all’avanguardia per esplorare il territorio. A significare che la forza della leggenda cavalca vincente il media crossing.

Radio Mistero è un cammeo regalato da Gigi Ferrari e Michela Menegus e messo in opera da  Radio Vicenza nell’ambito della rassegna regionale Veneto Spettacoli di Mistero.

Per chi desiderasse conoscere ed ascoltare dal vivo i protagonisti vicentini di questo evento mediatico ecco il calendario dei prossimi appuntamenti della rassegna regionale www.spettacolidimistero.it:

- Sabato 2 novembre 2013

Ars in Mystyerium Asiago 4U Mistery

Sala della Reggenza di Asiago

ore 18 Inaugurazione della mostra con Roberto Frison e Ivan Baù

- Venerdì 8 novembre 2013

In taberna quando sumus

Locanda al Leone  a Romano d’Ezzelino

ore 20.30 Serata di racconto enogastronomica con Roberto Frison e Simone Cavallin

- Sabato 9 novembre 2013

Il bosco delle fate

Parco di Villa Caffo a Rossano Veneto

ore 16.30 Percorsi di racconti con Roberto Frison

- Sabato 9 novembre 2013

Le Diavolerie delle Risorgive

Villa Chiericati Terreran a Bolzano Vicentino

ore 20 Cena letteraria con Tommasino Giaretta e Michela Menegus

- Venerdì 15 novembre 2013

Leggende in bicicletta

Villa Canal a Grumolo delle Abbadesse

ore 20.30 Intrattenimento letterario con Roberto Frison, Simone Cavallini e Michela Menegus

- Venerdì 22 novembre 2013

La figura del Contastorie tra timori ancestrali e paure moderne

Villa Maffei – Cantina Costalunga a Castegnero

ore 20.30 Recital con Tommasino Giaretta, il gruppo Teatrale I Semprepiùverdi e Michela Menegus

- Sabato 30 novembre 2013

Le leggende e i Misteri dell’Altopiano

Sala della Reggenza di Asiago

ore 20.30 Serata culturale di racconti sulle leggende e i misteri dell’Altopiano con Roberto Frison, Simone Cavallin e Margherita Michelazzo

- Sabato 30 novembre 2013

Misteri DiVini

Villa Canal a Grumolo delle Abbadesse

ore 20.30 Intrattenimento eno-letterario con Tommasino Giaretta e Michela Menegus

Read more